Perché parlare di pellet
Con l’avvicinarsi della stagione invernale vogliamo approfondire un tema importante come quello del riscaldamento. Si tratta di un tema se possibile maggiormente centrale in questo periodo, a causa dei rincari previsti in bolletta e di cui sentiamo parlare da alcune settimane. Già da diversi anni chi ha la possibilità di montare una stufa o caldaia di ultima generazione nei propri ambienti, è passato al pellet e ne ha apprezzato i vantaggi. Vantaggi che proprio in questo momento potrebbero rivelarsi ancora più consistenti.
Ottolini Legnami da tempo si è specializzata nella fornitura di pellet di abete al 100% e prodotto esclusivamente in Austria. Ma perché passare al pellet rispetto altri sistemi di riscaldamento o alla classica legna da ardere? Quali sono i suoi effettivi pregi e le garanzie date dai produttori? Cercheremo di affrontare questi punti con alcuni dati e informazioni utili.
Il processo di produzione del pellet
Il pellet è definito un “combustibile addensato”, poiché si ricava dalla compressione del legno tramite una pressa pellettatrice, a un tasso di umidità all’incirca del 10-13%. Tale tasso va rispettato affinché non accada lo “sbriciolamento” a causa, per esempio, di urti durante la successiva fase di trasporto o il caricamento nella stufa/caldaia. Il processo di compressione si fonda sulla presenza della lignigna nel legno, la quale funge da legante. Questo processo permette di ottenere così un prodotto con caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche nuove.
Il pellet si ricava da tre fonti di cui alla norma UNI EN 17225-2 (che vedremo più avanti): boschi e piantagioni di legno vergine; prodotti e residui della lavorazione del legno (si pensi per esempio alla piallatura, alla segatura e ai ritagli); legno di recupero. Va escluso l’uso di pellet da legno di scarto dell’edilizia, e in generale trattato per finalità specifiche, perché potenzialmente tossico in fase di combustione. Di certo il pellet produce biossido di carbonio, ceneri e altri residui tipici della combustione delle biomasse, ma questi vedremo essere molto ridotti.
Come si presenta e primi vantaggi
Normalmente il pellet si presenta in forma cilindrica e misura tra i 5 e 30 mm di lunghezza e i 6-8 mm di diametro. Esso è compatto, asciutto e soprattutto stabile in fase di combustione, senza dimenticare la praticità di trasporto, caricamento e stoccaggio rispetto la classica legna da ardere, che richiede più spazio e pulizia. Inoltre, esso permette di automatizzare l’alimentazione di stufe e caldaie, impattando così in modo positivo sul rendimento e l’abbattimento di costi economici ed emissioni. Questi sono solo alcuni dei vantaggi di questo prodotto sui quali torneremo nelle conclusioni.
Norme di riferimento e caratteristiche tecniche del pellet
La norma che regola il settore dei biocombustibili solidi è la ISO 17225. Nel dettaglio, per il pellet di legno il riferimento in Italia è la citata UNI EN ISO 17225-2 “Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile - Parte 2: Definizione delle classi di pellet di legno”.
Le classi di qualità del pellet sono A1, A2 o B per quello commerciale e I1, I2 e I3 per quello a uso industriale. La differenza, per esempio, tra A1 e A2 è che la prima classe non deve superare lo 0,7% di residuo di ceneri, mentre la A2 l’1,5%. Tali sigle sono la garanzia principale per il cliente, affinché possa scegliere un pellet davvero di qualità. Il pellet infatti, essendo un prodotto standard ed omogeneo, offre molti vantaggi come già visto, ma rende altresì difficile comprenderne a vista le sue reali caratteristiche (vedi foto in basso con alcune tipologie presenti nel mercato). Ecco perché è importante affidarsi a rivenditori che tracciano e certificano il proprio pellet, anche tramite analisi costanti di laboratorio.
Alcuni esempi di pellet presenti nel mercato.
Il pellet 100% di abete di Ottolini Legnami
Il mercato offre moltissime tipologie di pellet, alcune delle quali migliori per prestazioni, ridotto impatto ambientale e maggiore valore di riscaldamento. Ottolini Legnami ha scelto di commercializzare solo pellet 100% di abete e classe di qualità ÖN EN ISO 17225-2 A1. Questo perché l’abete, come in genere gli altri legni teneri della famiglia delle conifere (pino, larice…), di partenza tende a produrre, una volta tramutato in pellet, un residuo di ceneri minori rispetto legni più duri (quercia, faggio, rovere…). Va precisato ad ogni modo, che questa regola da sola non basta, per garantire meno ceneri di residuo. Altro fattore che influenza molto questo aspetto è, per esempio, l’utilizzo della corteccia dell’albero piuttosto che di altre parti più interne. Il nostro pellet in particolare è frutto di trucioli e piallati delle segherie austriache, senza corteccia, terriccio e altre impurità o scorie. Ciò per garantire un alto un valore di riscaldamento: 5.0 KWh / kg (sopra il minimo richiesto di 4,6 KWh / kg per la classe A1).
Conclusioni
Ci avviciniamo così alla conclusione di questo approfondimento, volendo toccare un ultimo punto fondamentale per una scelta consapevole. Come molti di certo sanno ci sono metodi di riscaldamento con risultati più alti rispetto al pellet. Tra questi citiamo metano, gasolio e carbone. Il pellet però, e in particolare quello di abete, garantiscono nel complesso un rapporto tra costi (sia del prodotto in sé sia di manutenzione), riduzione delle emissioni, sicurezza e comodità che risulta altamente competitivo e conveniente. In confronto al metano per esempio, in media il risparmio era già prima dei prossimi rincari del 15%, mentre raggiunge persino il 70% in confronto al gpl. Solo la legna da ardere, specie per chi ha possibilità di reperirla facilmente, risulta tra i metodi da noi ricordati più conveniente sul piano economico. Come detto in precedenza però, la classica legna da caminetto presenta altri svantaggi soprattutto in contesti cittadini.
In definitiva il pellet è un prodotto molto valido e dunque sempre più apprezzato. Un prodotto in grado di affrontare le sfide di questi tempi, le quali ci toccano tutti sempre più da vicino.
Pellet a confronto per tipologia di legno:
TIPO DI ALBERO | POTENZA |
QUERCIA | 4548 Kcal/Kg |
PINO | 4557 Kcal/Kg |
FAGGIO | 4578 Kcal/Kg |
ABETE | 4588 Kcal/Kg |
FRASSINO | 4660 Kcal/Kg |
CASTAGNO | 4731 Kcal/Kg |
BETULLA | 4800 Kcal/Kg |
TIPODI ALBEROP
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