Caratteristiche generali del Pino
Dopo l’abete e il cedro del Libano, continuiamo ad occuparci della famiglia delle Pinaceae, con un genere molto diffuso in tutto l’emisfero boreale, il pino (Pinus, L. 1753). Questo genere conta circa 120 specie di alberi e arbusti sempreverdi, suddivise a loro volta in tre sottogeneri e molteplici sottosezioni. Le differenti varietà si distinguono principalmente per: le dimensioni, fino a 40-50 m di altezza in quelle più grandi; la forma della pigna, più o meno allungata, conica o rotondeggiante; gli aghi, raggruppati a 2, 3 (pino delle Canarie) o 5 (pino cembro) e lunghi da circa 4 cm, fino addirittura 30 cm nel pino dell’Himalaya.
Gli aghi, poi, non sono innestati direttamente sul ramo, ma su «corti rametti detti brachiblasti».
Alcune importanti specie di pino
Dato il vasto numero di specie, citeremo qui solo le più diffuse in Italia, tutte accomunate da aghi raggruppati per 2, concentrandoci sulla più importante per l’ambito edilizio e industriale.
Pino domestico e
pino marittimo
Pino domestico (Pīnŭs pīnea L. 1753), noto anche come pino italico o “dei pinoli”, cresce spontaneamente soprattutto sulle coste della Toscana. Le sue pigne sono rotondeggianti e gli aghi di 10-15 cm profumano di pinoli. Il pino domestico arriva a 25 m di altezza e nei secoli è stato apprezzato per i suoi pinoli commestibili. Proprio la produzione di pinoli, purtroppo, negli ultimi vent’anni ha subito un forte calo in Italia, per una serie di cause come la cimice dei pini, le forti siccità, gli errori di coltivazione e l’acidificazione dei suoli.
Simile al precedente è il pino marittimo (Pinus pinaster, Aiton 1789), sul quale tutt’oggi permangono dubbi se sia indigeno nel nostro paese. Il pino marittimo raggiunge i 30-40 m di altezza, mentre gli aghi variano tra i 14-18 cm e, se stropicciati, producono un odore aspro rispetto a quelli del pino domestico. Le pigne, inoltre, sono allungate. Questa specie è usata nella produzione di trementina, oli essenziali e la colofonia, una resina vegetale.
Pino nero e pino mugo
Altre due specie che meritano una citazione sono il pino nero (Pinus nigra, J.F.Arnold 1785) e il pino mugo (Pinus mugo, Turra 1764). La prima si differenzia dalle due precedenti perché sopporta bene il gelo e la neve. Difatti, il pino nero si trova soprattutto in zone montuose, sino ai 2000 m, in boschi più o meno misti con altre specie di pini, tra cui proprio il mugo, e l’abete sia bianco sia rosso. Il pino nero presenta aghi tra i 12-15 cm e sebbene l’altezza di norma si attesti tra i 20-30 m, vi sono esemplari di 50 m. Il secondo, invece, è un cespuglio, che vegeta fino ai 2700 m di altitudine. Il muso è ritenuto una pianta pioniera fondamentale, poiché amando la luce e il freddo, e sopportando bene la neve, svolge la funzione di blocco per le slavine, nonché di riparo per varie specie animali.
Il pino mugo è apprezzato per le sue proprietà officinali e la produzione di essenze profumate.
Il pino silvestre
Arriviamo così alla specie più importante per chi, come noi di Ottolini Legnami, opera nel commercio di legnami e nell’edilizia in legno, il pino silvestre (Pinus sylvestris, L. 1753). Questa particolare specie può raggiunge i 40 m di altezza e 70-80 cm di diametro del fusto. Il pino silvestre si caratterizza, inoltre, per gli aghi cortissimi (3-7 cm circa) e pungenti, e le pigne di forma ovale. Si tratta di una specie molto presente nelle nostre Alpi, piuttosto longeva, e che si adatta a vari terreni sopportando bene freddo e mancanza di acqua.
Caratteristiche tecniche
Il pino rientra tra i legni morbidi come l’abete, al quale si avvicina pure per il colore chiaro. L’alburno e il durame sono, comunque, facilmente distinguibili. Il primo è bianco-rosato, mentre il secondo vira dal giallastro al bruno-rosato e appare più scuro. Inoltre, il durame tende a scurirsi rapidamente, fino a tonalità quasi “marroni rossastre”. Ciò è dovuto all’esposizione diretta alla luce solare, a prescindere dai trattamenti che si applicano, i quali possono solo rallentare tale processo. La tessitura del legno di pino è media, la fibratura diritta e regolare e il peso specifico va da 880 kg/m³ allo stato fresco, a 550-600 kg/m³ allo stato secco.
Altra caratteristica da considerare a fini pratici, è l’alta presenza di resina. I pini presentano, difatti, canali di resina, a differenza per esempio dell’abete. Ciò si traduce nella possibilità di trovare sacche di resina nelle venature del legno che, assieme a nodi e irregolarità, contraddistinguono l’aspetto naturale del legno di pino.
Riassumiamo ora velocemente altre caratteristiche tecniche: durezza e durabilità sono modeste; la stabilità discreta; molto buona la lavorabilità, così come la facilità di essicazione, incollaggio e verniciatura; sul piano meccanico: assiale 450 Kg/cm2, a flessione 950 Kg/cm2.
Pregi e difetti del legno di pino
Questo straordinario prodotto della natura ha numerosi pregi, motivo per il quale è utilizzato in vari ambiti. È un legno ecosostenibile, come dimostra già da tempo la Scandinavia, dove il suo utilizzo si basa sul concetto di costante rinnovamento dei boschi. Per la facilità con cui si coltiva il pino, di conseguenza, il suo legno risulta essere altresì economico. Inoltre, come anticipato si tratta di un materiale facile da lavorare, incollare e verniciare, sebbene con alcuni accorgimenti. Un’eccessiva verniciatura, per esempio, può generare problemi al momento della fuoriuscita naturale di resina attorno i nodi e dalle venature, dovuta a sollecitazioni ambientali (anche dopo anni). Per tali ragioni, la laccatura è sconsigliata. Tra gli altri trattamenti cui si presta il legno di pino, poi, ricordiamo la smaltatura, l’oliatura e la fiammatura. In definitiva, esso si adatta «molto facilmente a tutti gli stili di decorazione: tradizionale, moderno, rustico, bohémien, scandinavo, naturale».
Tra i punti deboli vanno menzionati, invece, alcuni parassiti capaci di provocare danni talvolta gravi. Tra queste minacce troviamo le processionarie, gli afidi del cedro e le citate cimici dei pini. Oltre a ciò, altro problema serio è il marciume da ristagni idrici, il quale può condurre la pianta alla morte. D’altro canto, va precisato che l’azzurramento del legno di pino in commercio, se non è marcio può essere tollerato, e con una accorta lavorazione posto in posizione non visibile. In certi ambiti di applicazione, per un prodotto più pulito si può optare per il lamellare di pino.
Va specificato a termine di questa sezione, che il legno di pino può sviluppare maggiormente talune caratteristiche in base all’area di provenienza. Legnami provenienti dal nord Europa, nello specifico, sono tendenzialmente più forti, stabili e con anelli più omogenei, oltre che più resistenti a funghi e alterazioni cromatiche.
Utilizzi del pino silvestre
Quello di pino silvestre è un legno perfetto per la realizzazione di mobili quali sedie e armadi, imballaggi, strumenti musicali, pasta da carta, ma anche la produzione di infissi per finestre, finestroni e fino alle costruzioni edilizie (per esempio nelle pavimentazioni), dove è molto popolare, e quelle navali per la pece. Infine, il pino è usato pure come legna da ardere o per produrre pellet, pur con minor efficacia rispetto altri prodotti.
Data la minor capacità di riscaldamento e lo scoppio di zampilli dovuti alla resina, sono preferibili altre essenze.
Curiosità
Il legno di pino, specie se massello, ossia ricavato solo dal durame (la parte centrale è più compatta), ma anche massiccio (comprendente anche una parte di alburno, più tenera e giovane), presenta alcune interessanti qualità. Tra queste il fatto di essere un legno igrometrico, ossia in grado di regolare l’umidità di un ambiente e, di conseguenza, la sua salubrità, assorbendo e rilasciando umidità in modo naturale.
Altro aspetto da considerare è che i mobili in legno di pino massiccio, rispetto a quelli prodotti con materiali più moderni, sono elettrostatici. Questo si traduce in un minor dispendio di energia nella manutenzione e pulizia delle superfici, che attirano poca polvere e sono facili da pulire, anche solo con un panno morbido.
Per concludere, desideriamo riportare le proprietà benefiche degli oli essenziali ottenuti da alcune specie di pini, come visto. Tra quelle vi sono l’azione balsamica e sedativa della tosse, oltre che antinfiammatoria, anche per mezzo di aerosol.
Tavole e altri prodotti di legno di pino.
Ottolini Legnami, commercio legnami a Verona
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CREDITI FOTOGRAFICI
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