CARATTERISTICHE GENERALI
Con marzo per la prima volta ci dedicheremo a un legname decisamente esotico, il wengè (Millettia laurentii De Wild., 1904). Si tratta di un «albero della famiglia delle Fabacee, originario dell’Africa tropicale, dal Mozambico al medio bacino del Congo»*.
Con il wengè, dunque, incontriamo un legname prettamente d’importazione e apprezzato, come vedremo, in settori di nicchia. L’albero è un sempreverde che cresce spontaneamente in foreste aperte, anche se, talvolta, lo si trova pure in foreste più dense e pluviali dell’Africa Centrale Equatoriale, come appunto in Congo.
Esso raggiunge fino i 20 m. di altezza, con un diametro di circa 1 m. e ha una diffusione naturale abbastanza bassa.
PECULIARITÀ DEL LEGNO DI WENGÈ
Il wengè normalmente si trova in tonalità di bruno molto scuro (in foto un esempio, dopo la piallatura) ed è caratterizzato da una «venatura media, molto sottile e fitta, di colore violaceo», tendente al nero e che lo rende un legno davvero bello da vedere.
Esso presenta un peso specifico allo stato fresco molto alto, attorno ai 1150kg/ m³, che si riduce a circa 900kg/ m³ dopo l’essicazione. Per avere un parametro di confronto basti vedere il tiglio, il cui legno ha un peso specifico che varia tra i 580-870 Kg/m³ allo stato fresco.
Moltissimi i punti di forza oltre l’aspetto estetico. Tra questi ci sono la grande durezza e resistenza, per esempio a scalfiture, deformazioni e all’acqua, che lo rendono un legno affidabile nel tempo. Essicatura e stagionatura si eseguono senza difficoltà, ma richiedono maggiore tempo e cura rispetto altri legnami.
I punti deboli sono pochi e riguardano la difficoltà nel lavorarlo e tagliarlo proprio a causa dell’elevata durezza. Altro problema è la pulizia, poiché trattandosi di un legno molto scuro tende a svelare presto polvere e sporco sulla superficie. Ad ogni modo, essendo resistente all’acqua è facile da pulire anche con un semplice panno inumidito. Per le sue caratteristiche il wengè spesso viene usato come sostituto del Teak. Infine, esso presenta una buona attitudine alla finitura (levigatura e verniciatura).
Curiosità
Chi è specializzato nella liuteria e nella produzione di chitarre, bassi elettrici o accessori legati alla musica, potrebbe già conoscere le potenzialità timbriche offerte dal wengè. Non a caso nel continente africano, le popolazioni autoctone usano questo legno per la produzione di tamburi.
Come ricordiamo sempre, ma a maggior ragione per il wengè, è importante conoscere la provenienza del legno e utilizzarlo in modo sostenibile. Il wengè, come anticipato in apertura non ha una vasta diffusione naturale. In alcuni paesi africani come il Camerun è necessario il permesso per l’esbosco, in modo da garantirne un utilizzo sostenibile.
Contattaci per maggiori informazioni sui legnami esotici che commercializziamo.
Fonti principali:
https://it.wikipedia.org/wiki/Millettia_laurentii
https://www.faidate360.com/Legno_wenge.html
https://www.brico.it/wenge/
https://www.rifaidate.it/fai-da-te/legno/legno-wenge.asp
https://www.martignagolegno.it/it/wenge.php
http://it.nextews.com/d36116bd/
© riproduzione riservata
Comments